Il Teatro Olimpico, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana, ospita la compagnia di danza Balletto di Roma con Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in scena da oggi, martedì 5 gennaio, fino al 10 gennaio prossimo. Lo spettacolo vanta la coreografia e la regia di Mario Piazza, con la partecipazione straordinaria del ballerino André De La Roche.
Sulla scena una versione moderna del celebre balletto di Cajkovskij dedicata alla dimensione magica dell’infanzia e al difficoltoso abbandono del mondo dei giochi e delle sicurezze; Riccardo Reim firma la nuova elaborazione drammaturgia del libretto; sul palco il Balletto di Roma che nel 2010 festeggia i 50 anni di attività confermandosi una delle migliori realtà della danza nel nostro paese, nata nel 1960 grazie al sodalizio artistico di due icone della danza italiana Franca Bartolomei e Walter Zappolini, tutt’oggi Direttore Artistico dell’ensemble.
“Lo Schiaccianoci è divenuto, in un tempo relativamente breve (in Italia debutta nel 1938), un balletto popolarissimo, spesso usato – e abusato – come una sorta di ‘strenna’ natalizia, una specie di fiaba gioiosa dedicata all’infanzia. In realtà – spiega Riccardo Reim – Lo Schiaccianoci è semmai dedicato, verrebbe da dire, alla tragedia dell’infanzia ovvero al doloroso e traumatico atto del crescere, al difficoltoso abbandono del mondo dei giochi e delle sicurezze, al superamento di quella ‘linea d’ombra’ che segna il passaggio verso le tortuosità dell’adolescenza. Adottando l’andamento e gli espedienti del thriller e coniugandoli con il linguaggio della danza contemporanea, Lo Schiaccianoci, con la sua dilatazione mostruosa della dimensione domestica, le sue mini-battaglie, la violenza e l’orrore sottesi in tutta la narrazione, si presta a farsi specchio fedele delle generazioni odierne, precocemente private dell’infanzia (e quindi del diritto all’innocenza) dall’informazione ossessiva dei media, che hanno ormai trasformato la guerra e ogni altra violenza in ‘spettacolo’ da guardare con distratta indifferenza in qualsiasi momento della giornata”.
Il tutto narrato secondo le regole e i ‘tranelli’ dei nuovi giochi tecnologici: il sogno si sfrangia nell’incubo di un atroce videogame che ingloba e imprigiona la protagonista, annullando ogni confine tra reale e virtuale. Ed il clima fiabesco dello Schiaccianoci tradizionale viene sopraffatto da martellanti immagini-video, popolate di creature bioniche in cui realtà e virtualità si confondono. Tutta la vicenda è proiettata nell’inferno del nostro oggi, solcato da guerre-spettacolo, da sopraffazioni esibite e – col supporto di un’inarrestabile tecnologia – dalla corsa al denaro, al potere, al successo, che tutto reificano, e in cui l’infanzia non esiste più.
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