“Nella notte tra il 22 e il 23 di agosto nel territorio di Cesano sono stati incendiati numerosi cassonetti. Da cittadino, passando, ho chiamato i vigili del fuoco che prontamente sono intervenuti, rincorrendo gli incendi che spuntavano prima da una parte e poi dall’altra.” Lo dichiara Daniele Torquati, consigliere PD nel XX Municipio, che cosi’ prosegue: “oggi invece scrivo da amministratore e registro che l’episodio si aggiunge ad altri episodi, tra cui l’effrazione all’interno della scuola media di Cesano borgo. E’ un attacco alla cosa pubblica che non è tollerabile”.
“La sicurezza oltre ad essere quella degli individui è anche quella degli individui nella loro collettività e quindi dei beni che hanno in comune. Nel periodo estivo c’è stata molta attenzione al centro di Roma sul tema della sicurezza, attenzione che ha portato all’ordinanza dell’alcol del Sindaco Alemanno, manovra, a mio parere, inefficace per la risoluzione del problema e soprattutto improduttiva perché interviene in una città svuotata dalle partenze estive.”
“Ma la periferia? – si chiede Torquati – In periferia non c’è niente da proteggere, nessun valore aggiunto, nessun locale, e quindi si può tollerare un attacco alla cosa pubblica, che non tocca un individuo, ma la collettività nel suo insieme, tanto da non far notizia. Maggiore sicurezza è stato lo slogan della vittoria del PDL e della sconfitta del PD. La sicurezza che fa notizia, quella eclatante, quella del caso che diventa paura. Mentre assistiamo inermi all’insicurezza latente che diventa consuetudine contro la quale non basterà sicuramente un’ordinanza e contro la quale non si può fare nulla se questo paese, e questa città, non si evolve culturalmente, mettendo in primo piano la capacità di riconoscere come valore quello dell’essere sociale.”
“E un altro giorno è andato – conclude Torquati – sorge il sole, si accendono le luci e la periferia è sempre più buia”.
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Inciviltà e vandalismo più che insicurezza. Questo mi sembra il vero nodo della questione nei casi sopra citati.
I cassonetti bruciati poi mi hanno fatto tornare alla memoria le auto bruciate in tutta Roma qualche anno fa.
Certo, la periferia e direi tutta Roma sono da sempre poco illuminate. Quindi, poco sicure. Almeno come percezione di sicurezza.
Mi domando ad esempio il ruolo che in questo hanno avuto nel corso della storia di Roma e delle sue periferie la nascita di quartieri abusivi senza che l’amministrazione intervenisse e,ancora negli anni più recenti, la nascita di quartieri residenziali privi di negozi sotto le palazzine (Porta di Roma, ad esempio) e il prolificare di centri commerciali che hanno causato la chiusura di molti negozi di vicinato nei quartieri che li avevano. Cosa c’entrano i negozi con l’illuminazione e la sicurezza? I negozi aperti e le leuci delle loro insegne sulle nostre strade contribuiscono a far vivere, illuminare e dare sicurezzar ai nostri quartieri ormai divenuti o nati solo come dormitori.
Una delle ultime decisioni della giunta Veltroni (mi sembra di ricordare che fu presa proprio nell’ultima riunione di giunta) furono nuovi lampioni per illuminare l’hinterland di alcuni municipi (IV, V, VIII, X, XII, XIII, XVIII, XIX e Pian dle Sole). Il XX non c’era.
Adesso il Comune di Roma ha votato la creazione di 5.000 nuovi lampioni per il biennio 2009-2011 per illuminare arterie, sottopassi scelti in base agli elenchi delle richieste, trasmesse all’assessorato lavori pubblici dai Municipi e ordinate secondo le priorità espresse da questi ultimi.
Avremmo nuova illuminazione in tutta la città, periferia e XX compresi? Vedremo e giudicheremo Alemanno e il suo governo anche su questo.
Intanto solo per il 2009 sono stati redatti i progetti definitivi per illuminare meglio 115 strade, con la previsione dell’installazione di 1435 punti luce e una spesa di 5,8 milioni di euro. Un capitolo, poi, la messa in sicurezza delle aree connesse con il trasporto urbano ed extra urbano. Per i parcheggi di scambio, le uscite della metro e i principali capolinea di bus e taxi verranno realizzati 64 interventi, con l’installazione di 878 punti luce. Un investimento in sicurezza e vivibilità che comporterà la spesa di 3 milioni e 800mila euro.
Contro gli atti vandalici, magari camuffati da bravate o da bullismo, però, occorre educazione. E quella nasce e parte prima di tutto in famiglia. Quando esiste,però.
Angela