Home ARTE E CULTURA Cassia, Teatro Stabile del Giallo: C’era folla al castello

Cassia, Teatro Stabile del Giallo: C’era folla al castello

Galvanica Bruni

teatro.jpgIl 30 e il 31 Maggio alle 21 al Teatro Stabile del Giallo l’Accademia Musitea porta in scena la commedia “C’era folla al castello” di Jean Tardieu, regia di Annamaria Gelao. “L’Accademia Musitea, associazione di musica e teatro che realizza corsi teatrali per ogni fascia d’eta’, nasce nel Settembre del 2007” ci dichiara la Presidentessa Annamaria Gelao.

“La nostra Sede romana e’ in via Inverigo 28, nel quartiere di Prima Porta, dove c’erano poche offerte culturali, ma tanta richiesta da parte dei residenti di partecipare. Tramite il passaparola l’Associazione ha preso piede e di questo sono molto orgogliosa. In C’era folla al castello, saggio finale dell’Accademia Musitea riservato agli allievi adulti, sono in scena otto donne ed un uomo. C’e’ una richiesta del gentil sesso e non so perche’ gli uomini non si affaccino al laboratorio, forse si vergognano…”

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Tardieu, nato nel 1903, e scomparso nel 1995, autore rappresentativo del panorama francese contemporaneo e uno dei principali esponenti del “Noveau Théatre”, piu’ noto come “Teatro dell’Assurdo” in voga negli anni cinquanta, e’ poco conosciuto al pubblico italiano. Poeta, drammaturgo, critico d’arte e traduttore in tutte le sue opere ha voluto dare un messaggio di civilta’ e di tolleranza universale.

“Prediligo il teatro dell’assurdo” conclude la Signora Gelao “perche’ mi piace andare sopra le righe soprattutto quando ci sono persone che non hanno una follaalcastello.pnggrande tecnica, che devono lavorare seguendo un cammino, un indirizzo teatrale ben preciso. Quindi quest’opera si presta perche’ ha un linguaggio molto scarno e si prende molto in giro. E’ un atto unico che con le improvvisazioni che abbiamo fatto all’interno dura un’ora e dieci. E’ un giallo demenziale pretesto per presentare personaggi assurdi, caricaturali, grotteschi. Lavoro interessante e divertente ma faticoso perche’ gli attori devono lavorare su delle caratterizzazioni, come se ci fossero degli specchi in scena che non ci sono, travestendosi continuamente cambiando parrucche, voce e camminata in un gioco speculare, tanti attori che fanno lo stesso personaggio, moltiplicando quell’effetto di demenzialita’ che lo stesso Tardieu ha voluto trovare attraverso questo testo. Diventa quasi cabaret dove l’attore va dietro il sipario e si traveste. Mi piace tutto quello che non ha senso. Per le musiche abbiamo usato quella dei film della Pantera Rosa e di Roger Rabbit perche’ nella nostra mente queste musiche ci rimandano un’immagine, quella dei cartoni animati”.

Alessandra Stoppini
Teatro Stabile del Giallo, Via al Sesto Miglio 78

Per qualsiasi informazione sull’attività di Musitea, via inverigo, 28 (Prima Porta) rivolgersi al numero 3402624472

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