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Cibo per la mente – Refusi,diario di un editore incorreggibile di Marco Cassini

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libro8.jpgOggi parliamo di “Refusi, diario di un editore incorreggibile” di Marco Cassini, Casa Editrice Laterza, 2008 pp.114 € 9,50 e ne parliamo con l’autore. Marco Cassini, insieme con Daniele di Gennaro, ha fondato la Casa Editrice “Minimum Fax”, che si trova in Piazzale Ponte Milvio. E’ una casa editrice nata quasi in sordina, ma che grazie alla tenacia dei suoi editori ha avuto successo. Alla vigilia di 15 anni di attività Cassini ha voluto rendere partecipe i lettori di come è nata e si è sviluppata la “Minimum Fax”. 

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Il libro dunque è un diario, dove vengono descritti gli esordi, quando nel 1993 lo scrittore ebbe l’idea, rivelatasi poi brillante, di creare insieme all’amico Daniele di Gennaro una rivista letteraria che, invece di essere stampata su carta, veniva spedita via fax. Da qui la nascita del nome della rivista, poi diventata casa editrice. Due aspiranti scrittori sono diventati brillanti editori. Attraverso il diario di un anno, il 2007, vengono narrati dal Direttore Editoriale della “Minimum Fax” i sentimenti contrastanti degli esordi: l’entusiasmo e il pensiero di far quadrare i conti. Ma questo è il bello del mestiere di editore, mestiere affascinante e nello stesso tempo difficile. Nel corso di questi anni molte cose sono accadute: dalla scoperta di giovani scrittori italiani come Valeria Parrella, Nicola Lagioia, Veronica Raimo e Paolo Cognetti, alla grande soddisfazione di pubblicare, unica casa editrice in Italia l’opera omnia di Raymond Carver. Per non parlare di David Forster Wallace, Jonathan Lethem e Rick Moody.

Come è riuscito a superare le difficoltà insite nel suo mestiere, compreso il coordinamento del lavoro di squadra? Forse è stato proprio il lavoro di squadra, in tutti questi anni, ad aiutarmi a superare i momenti difficili. Abbiamo raccolto attorno a noi un gruppo di persone entusiaste, efficienti e appassionate. Nell’editoria ci sono margini di guadagno piuttosto bassi, senza contare che viviamo in un paese che da anni è agli ultimi posti delle graduatorie europee di indice di lettura: tutto questo fa sì che di momenti difficili ce ne siano stati parecchi anche nella nostra breve vita editoriale. Avere un gruppo coeso aiuta sicuramente a superarli.

refusi.jpgIn quindici anni di attività editoriale quale il momento o il periodo di maggiore soddisfazione? Uno dei momenti più significativi è stato certamente quando abbiamo acquisito i diritti dell’opera di Raymond Carver, perché (nonostante il tutto succedesse una decina di anni fa ed eravamo quindi una casa editrice molto più piccola di adesso) ce la dovevamo vedere con Einaudi, Mondadori e Garzanti, ossia i maggiori editori italiani, anche loro interessati a pubblicare l’autore e invece l’abbiamo spuntata noi. Ma al di là di questo singolo episodio, quando la tua è una piccola azienda senza capitali e, almeno inizialmente, senza esperienza, per di più inserita in un mercato molto concorrenziale, ogni piccolo passo è una conquista: trovare i tuoi libri in una vetrina di libreria, leggere una recensione su un quotidiano, vincere un importante premio letterario con un autore esordiente che hai lanciato con fatica ed entusiasmo sono tutte vittorie e fonte di enorme soddisfazione.

Leggendo il libro ci si rende conto che la “Minimum Fax” è una Casa Editrice controcorrente, più orientata verso l’affermazione culturale, che non commerciale. Questo progetto alla lunga risulta gratificante anche dal punto di vista commerciale? Non direi che affermarsi culturalmente piuttosto che commercialmente sia una scelta “controcorrente”. Alla lunga, ne sono certo, la qualità paga. Certo, paga meno o meno velocemente di un progetto più improntato al successo meramente commerciale che sulla qualità della proposta editoriale. Ma Minimum Fax è nata soprattutto con l’intento di pubblicare i libri che ci sarebbe piaciuto leggere, quelli che a nostro avviso mancavano (o mancano) in libreria. Ed essere riusciti a farlo per un periodo così lungo e con risultati soddisfacenti (anche dal punto di vista economico) è per noi motivo di orgoglio, sinonimo di successo.

Alessandra Stoppini

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