Lo sviluppo sostenibile degli impianti sportivi del XV municipio: questo il tema del convegno svoltosi venerdì 15 novembre alle Officine Farneto, organizzato dalla Scais (Società di consulenza e assistenza impiantistica sportiva). Una giornata per conoscere, tramite studi approfonditi, lo sport di Roma e in particolare del XV Municipio sotto un punto di vista diverso. Nuovi dati raccolti e catalogati dal Coni e dallo stesso Municipio per essere intrecciati al fine del riequilibrio del patrimonio impiantistico locale.
Un’operazione di raccolta delle informazioni senza precedenti che culminerà con la costituzione di un vero e proprio censimento delle strutture sportive romane, con studi sulle tendenze e sulle abitudini delle pratiche sportive dei romani, che sarà fondamentale nella rinnovazione del panorama impiantistico e nella realizzazione del sogno dei Giochi Olimpici di Roma 2024.
Innanzitutto occorre chiarire cosa vuol dire sviluppo sostenibile. La sostenibilità ruota attorno a quattro componenti fondamentali: la sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale. L’area risultante dall’intersezione delle quattro componenti, coincide idealmente con lo sviluppo sostenibile.
Ed è così che il convegno parte, con la spiegazione del deus ex machina della giornata, il presidente della Scais Dario Bugli, che introduce il progetto e presenta Alessandro Cozza, vice presidente e assessore allo sport del XV Municipio, che spiega “com’è difficile oggi parlare di strutture sportive da far nascere ex novo, è un discorso quasi utopistico. Nel XV abbiamo delle strutture già presenti che dobbiamo rivalorizzare, come ad esempio il palazzetto di Labaro, il centro sportivo di via Cassia, o la palestra di Labaro, sono tutti progetti da cui dobbiamo partire, ma per ora sono fermi da mesi”.
Dopo l’assessore arriva l’omologo al livello comunale. E’ Luca Pancalli, assessore alla qualità della vita, sport e benessere di Roma Capitale, che si concentra sulla bivalenza tra impianti pubblici e privati.
“Si sta lavorando all’unisono per il sogno di Roma 2024, sia con i sindaci di Roma e Milano sia con il governo Letta. A Roma abbiamo un impianto ogni 1100-1300 abitanti, in particolare nel XV è molto alta l’incidenza dell’impiantistica privata rispetto a quella pubblica. Per tutorare gli utenti sull’agibilità e sulla qualità delle strutture bisogna agire su tre punti: il primo è che ci vuole al più presto un piano regolatore dell’impiantistica sportiva, il secondo è di gestire i piani economici meglio di prima, e il terzo e la valutazione periodica, da parte del comune, dell’andamento dei flussi economici, senza disperdere denaro in giro inutilmente.”
“Le strutture a Roma ci sono già, ma sono sfruttate male – sottolinea Pancalli – ad esempio abbiamo lo splendido Stadio Flaminio di Nervi che è in disuso da anni. Ora per fortuna si è giunti ad un accordo per farne una casa del calcio per i bambini, un museo del calcio, qualche allenamento della nazionale e forse anche un museo per l’architetto Nervi che l’ha progettato”.
Dopo Pancalli, mentre la sala diventa strapiena, ci pensa Mario Zoccatelli, Presidente Green Building Council Italia, a riportare l’attenzione sulla sostenibilità: “Non esistono progetto al giorno d’oggi che non siano sostenibili, il futuro è sostenibilità. Nessuno avrà mai un finanziamento senza una certificazione seria di sostenibilità. Per le Olimpiadi ci vuole una riqualificazione del tessuto impiantistico sportivo per allinearsi alle migliori pratiche internazionali”.
Poi Fabio Bugli, componente Scais, con una serie di slide molto interessanti, ricorda quanto è importante capire le abitudini degli sportivi per venire incontro alle esigenze e che, per ora, siamo fermi da molto tempo: “Solo il 3% degli impianti sportivi romani ha meno di vent’anni” questa la frase più preoccupante.
Il vice presidente Scais, Franco Vollaro, definisce le necessità di impianti sportivi sul territorio del XV Municipio, tramite uno studio accurato esposto con grafici.
“Il XV è una città, sono 160 mila abitanti, è il più grande di Roma. E’ un prototipo per l’interesse nazionale. Tramite le nostre ricerche sono emersi gli sport più praticati, che sono il calcio, il tennis e il wellness. Gli impianti nel XV sono quasi tutti privati e meno pubblici. Ma ci sono delle esigente di rinnovamento, come il Palazzetto di Labaro, da definire”.
A questo punto riprende la parola l’assessore Cozza, che rispondendo a Pancalli e Vollaro sugli impianti privati svela che: “si sta lavorando per un protocollo d’intesa da proporre agli impianti sportivi privati, per dare incentivi all’iscrizione dei ragazzi giovani negli impianti come palestre o centri sportivi senza un esborso eccessivo, un’iniziativa che stiamo studiando a che sarà importante per venire incontro alle famiglie in questo momento di crisi”.
Proprio dell’integrazione dell’impiantistica privata con quella pubblica parla Riccardo Viola, presidente del Coni Lazio.
“Bisogna rinnovarsi tramite la rivalutazione di strutture pubbliche già presenti, integrando quelle private. E’ un punto di partenza per il salto di qualità”. Poi aggiunge: “Per la svolta si deve partire dalla mappa dell’impiantistica sportiva. Poi con il dato si combinano le società presenti sul territorio, comprese le discipline, con questo quadro siamo in grado di valutare le necessità reali dei cittadini”.
E chiude con una provocazione: “Il salto di qualità è l’attività motoria nelle scuole, altro che le Olimpiadi. Il nostro problema è molto prima. Quando abbiamo rinunciato alle Olimpiadi per tutti è stata la fine di un sogno, per me la fine di un incubo. Bisognava costruire 820 milioni di impianti, 330 milioni di strutture provvisorie. Ad esempio solo la sabbia dei campi di beach volley, che sarebbero stati al Circo Massimo, sarebbe costata 21 milioni di euro, non era fattibile”.
Sempre più progetti, sempre più riflessione quindi da parte delle istituzioni per un tema importante, e a volte sottovalutato, come lo sport. Un progetto di riequilibrio e riqualificazione, finalmente serio, che parte dal ridare importanza all’attività motoria nelle scuole e arriva allo zenith sportivo delle Olimpiadi. Il territorio preso proprio come un atleta, dai primi passi nel mondo dello sport ai Giochi Olimpici, e chissà se, alla fine di tutto il progetto, anche il Municipio XV si meriterà una bella medaglia d’oro.
Francesco Cianfarani
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